Documento pontificio
PAPA GIOVANNI PAOLO II
perché se ne serbi memoria per sempre
Tra i sacri edifici dell'antica e insigne Sede arcivescovile di Brindisi- Ostuni è meritatamente celebre la chiesa parrocchiale Santa Maria della Vittoria nella città di San Vito dei Normanni, edificata nel XVI secolo per voto dei brindisini reduci dalla famosa battaglia navale di Lepanto, in essa con grande devozione è venerata l'icona della Madre di Dio detta "Nicopeia" che noi stessi nell'anno 1996 incoronammo nei Palazzi Apostolici presso San Pietro in questa alma città di Roma. Invero essa chiesa, già insignita della dignità di arcipretura, risulta essere punto di riferimento per la vita religiosa e civica della città stessa, da cui son sorte numerose vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa sia maschili che femminili, e risulta ancora essere centro attivo di opere pastorali e caritative. Perciò avendo il Nostro Venerabile Fratello Settimio Todisco, Arcivescovo della predetta Chiesa, chiesto con lettera datata al 10 di questo mese di Dicembre, anche a nome del clero e del popolo suo, ad arricchire questo Tempio col titolo e la dignità di Basilica Minore.
Noi, desiderosi di offrire un segno di paterna benevolenza a questi diletti figli di Puglia, volentieri riteniamo di dover esaudire la richiesta in proposito di questo Pastore. Tenendo, pertanto, ratificato ciò che in questa occasione ha deciso, con le facoltà da Noi datele, la Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti, con la somma potestà Apostolica, in forza di questa lettera e per sempre eleviamo la chiesa parrocchiale, di cui dicemmo, al grado e alla dignità di Basilica Minore con tutti i diritti e i privilegi liturgici che di conseguenza competono ai luoghi sacri insigniti di tale titolo, salvo tuttavia ciò che secondo il Decreto "De titulo Basilicae Minoris" del 9 Novembre 1989 deve essere osservato. Infine questa lettera vogliamo che rimanga efficace ora e per sempre, nonostante qualsiasi cosa in contrario.
Dato a Roma, presso San Pietro, con il sigillo del Pescatore, il giorno 30 del mese di Dicembre dell'anno 1998, ventunesimo del Nostro Pontificato.
Su mandato del Sommo Pontefice.
Angelo Card. Sodano
Segretario di Stato
Senso e impegni del titolo concesso
Alcune chiese, per la loro particolare importanza storica, artistica o religiosa, possono essere decorate dal Sommo Pontefice con il titolo di Basilica Minore, con il quale si esprime un particolare vincolo con la Chiesa Romana e con il Sommo Pontefice.
Vengono dette “Minori” per distinguerle dalle quattro Basiliche Maggiori che sono a Roma (S. Pietro in Vaticano, S. Paolo fuori le mura, S. Giovanni in Laterano e S. Maria Maggiore).
Le norme e le indicazioni che attualmente regolano la concessione del titolo e la vita delle Basiliche Minori sono stabilite nel decreto “Domus Ecclesiae” (9 novembre 1989), promulgato dalla Congregazione del Culto Divino
COMPITI PROPRI DELLE BASILICHE MINORI
A norma del decreto “Domus Ecclesiae” (9.11. 1989), ecco i compiti di una basilica pontificia.
- Presso la Basilica Minore si promuova la formazione liturgica dei fedeli, attraverso gruppi liturgici, particolari corsi di istruzione, cicli di conferenze e altre iniziative di questo genere.
- Tra le attività della Basilica si dia molta importanza allo studio e alla divulgazione dei documenti del Sommo Pontefice e della Santa Sede, particolarmente di quelli che riguardano la Sacra Liturgia.
- Con grande cura si preparino e si compiano le celebrazioni dell’anno liturgico, in particolare durante l’Avvento, il tempo di Natale, la Quaresima e il tempo di Pasqua.
- In tempo di Quaresima, lì dove si conserva l’antica forma di riunione della Chiesa locale al modo delle stazioni romane, si raccomanda molto che la stessa Basilica sia scelta per celebrare tale stazione.
- La Parola di Dio sia annunziata spesso sia attraverso l’omelia, sia attraverso predicazioni straordinarie.
- Si promuova l’attiva partecipazione dei fedeli sia nella celebrazione eucaristica, sia nella Liturgia delle Ore, specialmente nelle Lodi e nei Vespri. Inoltre si coltivino degnamente le forme approvate di pietà popolare.
- Poiché l’azione liturgica assume una forma più nobile quando si svolge con il canto, si abbia cura che i gruppi di fedeli si uniscano al canto delle diverse parti della Messa, specialmente di quelle che si trovano nell’Ordinario.
- Per esprimere chiaramente il particolare vincolo con cui la Basilica Minore è unita alla Cattedra romana di Pietro, ogni anno sia celebrata con speciale cura:
1. la festa della Cattedra di S. Pietro (22 febbraio)
2. la solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno)
3. l’anniversario dell’elezione o dell’inizio del supremo ministero pastorale del Sommo Pontefice”.
CONCESSIONI CONNESSE CON IL TITOLO DI BASILICA
A norma del decreto “Domus Ecclesiae” (9 novembre 1989) promulgato dalla Congregazione del Culto Divino, sono tre le concessioni connesse con il titolo di basilica. La prima è senza dubbio la più importante.
1. Possibilità di ottenere l’Indulgenza plenaria
Dal punto di vista spirituale è il dono più prezioso. La definizione classica dice che l’indulgenza è la remissione della pena per i peccati, già rimessi quanto alla colpa. La pena dei peccati commessi può essere scontata o in questa terra o nel Purgatorio. Possiamo anche dire così: l'indulgenza è la misericordia di Dio che libera il peccatore pentito dalle conseguenze negative e dai residui di ogni peccato
Questa liberazione richiede una vera conversione interiore, un distacco da ogni attaccamento al peccato
- che si esplicita nel sacramento della PENITENZA
- e che si completa con la partecipazionne all’EUCARISTIA
Questa possibilità di ottenere l’indulgenza è offerta a coloro che compiono un’opera penitenziale, o caritatitiva, o di preghiera indicata dalla Chiesa.
“I fedeli che visitano con animo pio la Basilica e in essa partecipano a qualche sacro rito , o almeno recitano il Padre nostro e il Credo, possono conseguire l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione, Comunione, preghiera secondo le intenzioni del Papa):
- nel giorno anniversario della Dedicazione della Basilica [ per noi 30 aprile]
- nel giorno della celebrazione liturgica titolare [ per noi 7 ottobre]
- nella solennità dei SS. Apostoli Pietro e Paolo ( 29 giugno)
- nel giorno anniversario dell’elezione del Papa
- nell'anniversario della concessione del titolo di Basilica
(30 dicembre)
- una volta all’anno in giorno stabilito dall’Ordinario
(26 ottobre – Nikopeia )
- un giorno all’anno a libera scelta di ciascun fedele”
2. Emblema pontificio
La possibilità di utilizzare l’emblema pontificio manifesta anche visivamente il legame tra la basilica minore e il Successore di S.Pietro.
“l’emblema pontificio, cioè le chiavi incrociate, può essere usato nei vessilli, nella suppellettile, nel sigillo della Basilica”
3. Abito di chi presiede la Basilica
Un piccolo segno di onore, di uso facoltativo, a motivo della particolare dignità della basilica tra le altre chiese.
“Il rettore della Basilica o chi presiede in essa, può usare nello svolgimento del suo mandato la mozzetta nera con bordi, asole e bottoni rossi, sulla veste talare e sulla cotta.”