Il magistero di Benedetto XVI
Benedetto XVI ai giovani
La sera del 14 giugno, sul piazzale Lenio Flacco al porto, di fronte al Monumento al Marinaio, nell’entusiamo generale si è svolto il primo incontro di Benedetto XVI con la nostra diocesi, al suo arrivo a Brindisi. Dopo aver parlato alla cittadinanza brindisina, il Papa si è rivolto ai numerosi giovani presenti, provenienti da tutti i paesi della diocesi. C’era anche un gruppo di giovani della nostra chiesa madre.

….Vorrei ora rivolgermi, in maniera speciale, ai numerosi giovani presenti. Cari amici, grazie per la vostra accoglienza calorosa, grazie per i fervidi sentimenti di cui si è fatto interprete il vostro rappresentante. Le vostre voci, che trovano immediata rispondenza nel mio animo, mi comunicano la vostra fiduciosa esuberanza, la vostra voglia di vivere. In esse colgo anche i problemi che vi assillano, e che talora rischiano di soffocare gli entusiasmi che sono tipici di questa stagione della vostra vita. Conosco, in particolare, il peso che grava su non pochi di voi e sul vostro futuro a causa del fenomeno drammatico della disoccupazione, che colpisce anzitutto i ragazzi e le ragazze del Mezzogiorno d’Italia. Allo stesso modo, so che la vostra giovinezza è insidiata dal richiamo di facili guadagni, dalla tentazione di rifugiarsi in paradisi artificiali o di lasciarsi attrarre da forme distorte di soddisfazione materiale. Non lasciatevi irretire dalle insidie del male! Ricercate piuttosto un’esistenza ricca di valori, per dare vita ad una società più giusta e più aperta al futuro. Mettete a frutto i doni di cui Dio vi ha dotato con la giovinezza: la forza, l’intelligenza, il coraggio, l’entusiasmo e la voglia di vivere. E’ a partire da questo bagaglio, contando sempre sul sostegno divino, che potete alimentare in voi e attorno a voi la speranza. Dipende da voi e dal vostro cuore far sì che il progresso si tramuti in un bene maggiore per tutti. E la via del bene – voi lo sapete - ha un nome: si chiama amore.
Nell’amore, solo nell’amore autentico, si trova la chiave di ogni speranza, perché l’amore ha la sua radice in Dio. Leggiamo nella Bibbia: "Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore" (1 Gv 4,16). E l’amore di Dio ha il volto dolce e compassionevole di Gesù Cristo. Eccoci dunque giunti al cuore del messaggio cristiano: Cristo è la risposta ai vostri interrogativi e problemi; in Lui viene avvalorata ogni onesta aspirazione dell’essere umano. Cristo, però, è esigente e rifugge dalle mezze misure. Egli sa di poter contare sulla vostra generosità e coerenza: per questo si attende molto da voi. Seguitelo fedelmente e, per potero incontrare, amate la sua Chiesa, sentitevene responsabili, non rifuggite dall’essere, ciascuno nel suo ambito, coraggiosi protagonisti. Ecco un punto su cui vorrei richiamare la vostra attenzione: cercate di conoscere la Chiesa, di capirla, di amarla, prestando attenzione alla voce dei suoi Pastori. Essa è composta di uomini, ma Cristo ne è il Capo ed il suo Spirito la guida saldamente. Della Chiesa voi siete il volto giovane: non fate perciò mancare il vostro contributo, perché il Vangelo che essa proclama possa propagarsi dappertutto. Siate apostoli dei vostri coetanei!
Cari fratelli e sorelle, grazie ancora per la vostra accoglienza. Ho letto alcune lettere di ragazzi della vostra Provincia, a me indirizzate: da esse, cari amici, ho potuto meglio conoscere la vostra realtà. Grazie per il vostro affetto. A voi e a tutti i Brindisini assicuro la mia preghiera, perché possiate testimoniare il messaggio evangelico della pace e della giustizia. Maria, Regina Apuliae, vi protegga e accompagni sempre. Di cuore vi benedico ed a tutti auguro una buona notte!

BENEDETTO XVI



Si è rivolto a noi giovani

Rileggendo le parole pronunciate dal Papa e rivolte ai giovani, in occasione della visita del 14-15 giugno scorso nella nostra diocesi, occorre riflettere. Ad un primo sguardo d’insieme si notano due sezioni; una prima in cui il Santo Padre si riferisce ai problemi, le ansie e gli interrogativi dei giovani e una seconda in cui propone una risposta a tali problemi: Cristo.

Facendo più attenzione, però, nella prima parte sono messe in luce quelle che, ad un giovane, possono sembrare risposte alternative a Cristo, sottolineando la facilità e l’appetibilità del male. Il monito del Papa è quello di non farsi insidiare da quelle che chiama “forme distorte di soddisfazione materiale”, che, in un mondo in cui il binomio vincente è “massimo ricavo/minimo sforzo”, sono le strade più semplici da percorrere. Il Santo Padre, invece, afferma che l’unica via per la quale possiamo trovare risposte reali e definitive ai nostri problemi è quella che porta a Cristo.Tale cammino, però, richiede un’adesione totale e incondizionata; “Cristo è esigente e rifugge dalle mezze misure” ammonisce Benedetto XVI.

Questa è una chiara esortazione all’impegno e all’azione; il che non è una forzatura, un’imposizione calata dall’alto, ma è una naturale conseguenza del credere; non basta dire “Dio esiste”. Credere in un qualcosa in generale significa avere delle ragioni soggettive sufficienti per accettarlo; tali ragioni spingono necessariamente all’azione, adeguando i propri comportamenti in ragione, appunto, di ciò in cui si crede.

Nel caso della fede le azioni che il credere ci spinge a compiere, che non devono essere solo manifestazioni esteriori, riguardano il compimento di precetti che Cristo stesso ha vissuto; se, infatti, crediamo che Dio è amore e crediamo che Cristo si è incarnato ed è morto per amore di noi tutto, va da se che non possiamo condurre una vita che non prenda in considerazione l’amore come valore fondamentale.

Il Papa esorta, quindi, i giovani all’incontro con Cristo; incontro che può e deve avvenire nella Chiesa. Naturalmente, la Chiesa è fatta di uomini che , perciò, possono sbagliare, ma al tempo stesso è la Chiesa di Gesù Cristo, “di cui egli è Capo e il suo Spirito la guida saldamente” . Essendo anche i giovani parte della Chiesa, il Santo Padre esorta a non far mancare il proprio contributo per la sempre più larga diffusione del Vangelo anche tra i propri coetanei.

 
Piero ERRICO
 
Data: 14/06/2008
Fonte:
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