In questo mese di luglio, noi giovani della chiesa madre abbiamo vissuto un’esperienza indimenticabile. Don Fabio e don Marco ci hanno proposto di accompagnare al mare i “ragazzi del centro”, così come in tanti li conosciamo e chiamiamo a S. Vito.
Forse all’inizio non sapevamo bene di cosa si trattasse … la cosa certa era la reciproca compagnia, la voglia di condividere del tempo in distensione e allegria, ma soprattutto di condividere con semplicità la nostra vita, i nostri modi di essere … semplicemente stando insieme!
L’incertezza e la curiosità imbarazzata dell’inizio hanno ceduto da subito il posto a tanta serenità, tanta ricerca gli uni degli altri, tanto desiderio di godersi bei momenti in simpatia e amicizia … questo soprattutto grazie a loro, i ragazzi disabili, che con i loro sorrisi limpidi, le loro dolci carezze, il loro affetto aperto a tutti, la loro spensieratezza, la felicità che nasce dall’incontro … hanno infranto ogni possibile barriera … è questo che non si dimentica mai! Appena arrivati ci hanno fatto sentire subito parte di loro, del loro gruppo, della loro vita.
Aprirsi alla diversità , attraverso questa piccola esperienza di condivisione, non ci è costato nulla, ma ci ha regalato tanto! Ci ha permesso di scorgere la grande forza che può sprigionare l’amore, quando viene condiviso e vissuto concretamente attraverso gesti semplici. Così suonando il flauto e la chitarra, ballando musica latino americana o qualche lento, cantando, scherzando, giocando, nuotando … INSIEME, abbiamo scoperto che non c’è stata semplicemente un’espressione di servizio di ragazzi più abili e volenterosi, verso ragazzi meno abili e dotati; bensì un incontro di vite, un intreccio di esperienze, di reciproco arricchimento: ognuno ha potuto donare all’altro, ricevendo a sua volta.
Soltanto poco tempo, pochi giorni, eppure tante scoperte, tante emozioni, tante rivoluzioni dentro di noi. Abbiamo imparato ad apprezzare tutto, da uno sguardo e un grido di gioia, a un silenzio e un pianto, capovolgendo letteralmente i parametri della vita quotidiana, le prospettive del comunicare. Abbiamo incontrato una vita diversa dalla nostra, perché guardata con luci diverse: quelle dell’handicap, del disagio mentale, della mancanza di completa autonomia … Luci diverse, ma non per questo meno luminose, anzi molto spesso più delle nostre, perché brillanti di essenzialità, semplicità, spontaneità …
Pensavamo di essere andati noi a portare gioia, allegria e serenità e invece siamo noi ad averla trovata grazie a loro. Pensavamo di andare a trasmettergli la nostra giovanile voglia di vivere, ma ne abbiamo trovata più noi, stando con loro. Insomma, per dirla breve, siamo cresciuti tanto, tutti quanti!
Per tutto questo diciamo un grande: “GRAZIE!”. A Gesù, che ci ha chiamati a seguirlo nella nostra parrocchia. Ai “ragazzi del centro” insieme alle loro assistenti, che ci hanno dato tanto . A tutti i nostri educatori e responsabili che sempre ci accompagnano e seguono con amore e disponibilità. GRAZIE!
i giovani e giovanissimi della Chiesa Madre