La sera del 28 febbraio esternamente è stata una sera come tante altre, ma nella lunga storia della Chiersa è stata del tutto particolare. Noi l’abbiamo vissuta mettendo il nostro cuore vicino a quello di Benedetto XVI. Dopo la Messa delle ore 18, in cui il suo nome è risuonato per l’ultima volta nella Preghiera Eucaristica, ci siamo riuniti nella Sala del Capitolo. La sala si è riempita per la lectio divina quaresimale, ma prima di cominciare don Fabio ha voluto leggerci integralmente il discorso che il papa ha rivolto ieri mattina in piazza S.Pietro a tutti quelli che partecipavano all’udienza generale del mercoledì: parole sincere, umili, piene di fede, di amore, di speranza. Ascoltandole, ci siamo commossi. Al termine Giulia, una dei presenti, spontaneamente ha preso la parola esprimendo i sentimenti di tutti: affetto e venerazione verso Benedetto XVI e grande riconoscenza per tutto quello che ci ha dato nel cammino di questi anni. Poi si è svolta regolarmente la lectio divina sul vangelo di domenica prossima, terza di quaresima. Abbiamo finito alle 20, 05. Mentre ci salutavamo, qualcuno ha fatto notare che eravamo già da cinque minuti in “sede vacante”, poiché era stabilito che questa decorresse dalle ore 20 del 28 febbraio. Allora, sotto gli occhi di alcuni che indugiavano in sala prima di uscire, è toccato a Gino Errico salire sulla scala e con emozione far discendere dal posto di onore il quadro con la foto di papa Benedetto. La collocheremo con amore in sala accanto a quella dei suoi predecessori, attendendo con fede che il nuovo pontefice – che Dio già conosce – venga mostrato alla Chiesa e al mondo.