UNA BAMBINA DI VIRTU’ EROICHE
di Costanza Montanaro
Per un’iniziativa congiunta dell’Amministrazione Comunale e della Basilica di S.Maria della Vittoria di S.Vito dei Normanni, è stata dedicata una serata alla figura di Antonietta Meo (detta Nennolina), di cui volge al termine la causa di beatificazione. Quest’iniziativa è stata motivata soprattutto dal fatto che il papà di Nennolina era di S.Vito, e S.Vito vivono tuttora diversi suoi cugini.
Il 3 settembre, alle ore 20, in S. Maria della Vittoria mons. Mario Sensi, docente presso la Pontificia Università Lateranense e postulatore della causa di beatificazione di Antonietta Meo, ha presentato i volumi di padre Piersandro Vanzan, promotore della stessa causa e ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda il processo canonico. Erano presenti le autorità comunali, l’assistente diocesano dell’azione cattolica e numerosi fedeli, fra i quali diversi parenti della famiglia di Nennolina. Un messaggio di padre Vanzan e la visione di un DVD sulla vita della piccola mistica hanno introdotto la conferenza di mons. Sensi, il quale ha illustrato brevemente i libri “Ricordi della mamma di Nennolina” e “Antonietta Meo. Nennolin”. Nel primo sono riportati i ricordi della mamma, le poesie e le letterine di Antonietta e nel secondo viene raccontata la sua vita.
Antonietta Meo, “Nennolina” per familiari e amici, nasce il 15 dicembre 1930 a Roma da padre sanvitese e madre romagnola. Riceve il battesimo nella parrocchia di Santa Croce in Gerusalemme il 28 dicembre 1930 e cresce in una famiglia dai grandi valori religiosi. Bambina allegra, vivacissima, più intelligente della media, generosa, affettuosissima verso genitori e sorella, Nennolina è innamorata di Gesù. A tre anni va all’asilo delle Suore del Sacro Cuore e, mentre frequenta le elementari, si iscrive all’Azione Cattolica di Santa Croce in Gerusalemme, prendendo molto sul serio il catechismo. A cinque anni avverte un forte dolore alla gamba sinistra, che, a causa di un sarcoma, le viene amputata il 25 aprile 1936. La bimba, che ha offerto la gamba a Gesù per la conversione dei peccatori, fornita di un apparecchio ortopedico, continua la sua vita, sopportando il dolore per amore dello stesso Gesù. I genitori decidono di farle anticipare la Prima Comunione, così la sera la mamma le impartisce alcune lezioni di catechismo ed Antonietta comincia a dettarle le letterine per Gesù Bambino, la Madonna, lo Spirito Santo, i genitori e la sorella. In tutto, le letterine sono 170 e ognuna di esse immerge in un mondo spirituale semplice, ma nello stesso tempo profondo. Riceve la Comunione la Notte di Natale del 1936 e poi, si decide di prepararla per la Cresima, che riceve il 15 maggio 1937. Ai primi di maggio, comincia a stare male, tanto da subire un altro intervento chirurgico con la resezione di tre costole, ma Nennolina accetta il dolore sempre per amore di Gesù. Muore il 3 luglio 1937, dopo aver predetto la propria morte.
Le testimonianze della mamma, di Caterina – una signora alla pari – e di alcuni medici affermano che Nennolina, nella sua breve vita, ha ricevuto il dono mistico dell’estasi, rimanendo con lo sguardo fisso nel vuoto. Interrogata, la bimba risponde di aver visto Gesù in croce.
Il processo di beatificazione viene avviato nel 1942 e lo promuove l’Azione Cattolica, ma ben presto si arresta per la giovane età della bambina. A sbloccare la causa nel 1991 è la Santa Sede, che trova nella breve vita di Nennolina un eroismo tale da costituire la chiave di tutta la sua vita. Nel 1998 il procuratore della causa diventa Mons. Sensi, nel 2004 viene emanato il decreto di validità della causa diocesana e, infine, nel 2007, Papa Benedetto XVI ne emana un altro e, parlando delle virtù eroiche di Nennolina, dice che la sua vita è stata un esempio luminoso di fede, speranza e carità speciali. Infatti, le sue virtù sono simili a quelle della “piccola via” di Santa Teresa del Bambino Gesù. Ormai si attendono le conclusioni del processo e sono all’esame anche dei miracoli avvenuti per sua intercessione, come quello ottenuto da una bambina americana, guarita dopo aver sostato in preghiera presso la tomba della piccola mistica, trasferita dal cimitero del Verano nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
Alla fine della sua relazione, Mons. Sensi ha affermato che ormai si aspetta la beatificazione della bambina, “la nostra sorellina che ci insegna a camminare sulle orme di Gesù”. Per questo motivo, chiede ai sanvitesi, viste le origini di Nennolina, di riscoprirne la vita e le virtù, attraverso il catechismo. L’incontro si è chiuso con una preghiera, che qui riportiamo:
O Dio, Padre degli umili, noi Ti ringraziamo perché Tu ci hai donato in Antonietta Meo un’immagine viva del Tuo amore e della Tua sapienza rivelata ai piccoli. Tu che le hai donato la grazia di essere unita alla Croce del Signore Gesù e di soffrire con pazienza e con gioia, rendila ora gloriosa anche in terra, affinché sia per tutti un esempio luminoso di fedeltà al Vangelo, accordaci il suo amore semplice e ardente per l’Eucaristia e per la Chiesa; soccorri la nostra povertà e, per la sua intercessione, secondo la Tua volontà, donaci la grazia che noi ti chiediamo con confidenza. Amen.